L'economia di ogni paese ha subito un crollo catastrofico a causa delle decisioni dei governi che, costretti urgentemente a contrastare la diffusione del virus, hanno imposto forti restrizioni alla libertà di movimento delle persone. Il distanziamento sociale necessario per evitare opportunità di contagio ha sradicato le dinamiche naturali dei rapporti affettivi e di natura lavorativa a vantaggio di un isolamento deleterio. Nella vita privata il costo spirituale è risultato elevato dal momento che l'impossibilità di incontrare amici e parenti ha tolto ad ognuno di noi momenti di irrinunciabile affettività. La chiusura della maggior parte delle attività imprenditoriali, poi, ha determinato perdite di fatturato inaudite in ogni settore che hanno portato alcuni dei loro protagonisti a svendere la loro azienda o addirittura a optare per la via del fallimento. L'ambito delle vendite immobiliari rappresenta uno di quei campi lavorativi laddove la pandemia " ha firmato " una crisi economica tra le più incisive. Le azioni che appartengono a questa dimensione di affari si traducono in innumerevoli incontri per le visite agli immobili, per la lettura dei documenti relativi al bene che si intende acquistare e per le riunioni volte a trattare un prezzo di vendita definitivo. Saltata la possibilità di sviluppare questi appuntamenti era inevitabile che il mercato immobiliare risentisse dei colpi inferti dagli effetti della drammatica pandemia. Così come è facilmente intuibile che il calo delle vendite dipenda da una recessione che ha impoverito il portafogli della classe media della quale fanno parte i clienti più assidui del settore immobiliare.
IL MERCATO IMMOBILIARE DEL LUSSO E' USCITO INDENNE DALLA CRISI ECONOMICA
Ogni volta che interviene una recessione a danneggiare l'economia di un paese ci accorgiamo che la categoria dei ricchi rimane solitamente immune dagli effetti devastanti di una crisi. Il più delle volte sono i media a registrare questa anomalia evidenziando le crescite esponenziali dei fatturati di noti brand. Premesso che la pandemia ha imposto comportamenti che confliggono con il naturale sviluppo delle relazioni sociali e che per questa singolare ragione parte del settore del lusso ha pagato un prezzo salato, tuttavia si può concludere che la situazione di questo mercato è rimasta pressochè inalterata. La clientela benestante che alimenta ad esempio gli affari di agenzie immobiliari internazionali, sia pure in presenza di limiti alla propria mobilità, ha continuato ad acquistare beni di lusso in questo particolare periodo storico. Smaltendo per così dire online la prassi a cui si è soggetti nella scelta e nell'acquisto di un immobile, ha peraltro approfittato della crisi economica dilagante per concretare appetibili affari. Era presumibile che, di fronte ad un impoverimento della società, chi possiede una disponibilità economica importante risulti agli occhi dei proprietari un cliente seducente. Pertanto le compravendite di immobili di pregio, pur subendo un rallentamento, hanno tuttavia garantito ai soggetti di tale mercato introiti per nulla distanti per la loro entità da quelli percepiti nei momenti che precedono il diffondersi della pandemia.